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DR.TOFFANO J.SAT AIR - COLORE GIALLO MIMETICO 3 ACRILICO AD ACQUA 25ML Visualizza ingrandito

DR.TOFFANO J.SAT AIR - COLORE GIALLO MIMETICO 3 ACRILICO AD ACQUA 25ML

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Dettagli

Dr.Toffano j.Sat air - colore giallo mimetico 3 acrilico ad acqua 25ml
istruzioni per l’utilizzo dei colori puravest ad aerografo
con i colori puravest si ottengono verniciature perfette e risultati eccellenti seguendo le regole qui descritte.
1) mescolare bene il colore e diluirlo con il diluente antischivature a media velocità di evaporazione pv 640 in rapporto colore:diluente 100:100, agitando vigorosamente per qualche istante. Questo rapporto di diluizione è un buon punto di partenza per aerografi con ugelli a partire da 0,18 mm. Aumentando il diametro dell’ugello, la diluizione può essere ridotta (vedere tabella successiva). È possibile diluire il colore fino a 100:1000 e oltre, quando si adottano tecniche particolari (es. Lavaggi, sporcature ecc..). In questi casi il potere coprente sarà diminuito e ridotto il rischio di essiccazione dell’ugello. Se necessario, filtrare la miscela.
2) molto importante!!! Regolare la pressione a 0,6-0,8 bar, misurandola a circuito chiuso (la pressione effettiva dovrebbe essere misurata a circuito aperto. Tuttavia la maggior parte dei manometri non consente misure al di sotto di 0,4 bar). La regola generale è che la pressione deve essere la minima possibile fino ad ottenere una regolare nebulizzazione. Una quantitá eccessiva di aria unita a un flusso di vernice esiguo (spillo troppo chiuso) comporta il rischio di essiccazione della vernice intorno all’uscita dell’ugello con conseguente interruzione del flusso ed erogazione irregolare. Riducete la pressione!!! 2 bar per piccoli aerografi sono troppi!!! E diminuite la distanza!!! Aerografi con serbatoio superiore (a caduta) sono più idonei di quelli con serbatoio inferiore (ad aspirazione) perché occorrerà una pressione inferiore per ottenere la nebulizzazione. Le vernici a base acqua sono concettualmente diverse da quelle a solvente e non sono necessarie pressioni elevate, che anzi, sono controindicate. Il fenomeno è praticamente inesistente per gli ugelli di diametro maggiore (1,0-1,5 mm). Nel caso si verificasse un’interruzione di flusso, è sufficiente aprire lo spillo e fare sfogare l’aerografo per pulire l’ugello oppure rimuovere manualmente la vernice secca nel caso di ugelli più grossi e meno delicati.
3) regolare l’apertura dello spillo in modo che la vernice fuoriesca in quantità non eccessiva (rischio di colature) né troppo limitata (rischio di essiccazione troppo rapida, formazione di una superficie goffrata, interruzione del flusso). Per alcuni tipi di aeropenna questo può essere effettuato in tempo reale poiché non esiste una vite di regolazione che fissi il flusso a un determinato valore. Gli aerografi di tipo “a pistola”, possono avere la vite di regolazione che se aperta completamente consente anche di regolare in tempo reale l’apertura dello spillo agendo sul grilletto.
4) mantenere una distanza di circa 3-4 cm, aumentandola per ugelli più grossi, diluizioni inferiori, pressioni più elevate, ed eseguire spostamenti lineari con velocità di circa 5 cm/sec, cercando di mantenere l’aerografo sempre perpendicolare al supporto. Una distanza troppo breve, una velocità troppo bassa e un spillo troppo aperto, comportano il rischio di colature.
5) eseguire delle prove preliminari di verniciatura su un altro supporto (carta, cartone o lo stesso materiale del modello che andrete a verniciare) per effettuare le varie regolazioni e prendere confidenza per poi standardizzarle.
6) applicare più mani sottili (è sempre meglio che applicarne poche e spesse), a intervalli di circa 30 minuti o comunque non prima di quando l’ultimo strato applicato è diventato poco “appiccicoso”. La situazione ottimale è quando dopo la prima mano si nota la superficie puntinata di microgocce di vernice, come una nebbia fitta, in modo uniforme e si intravede ancora il supporto. Procedere in questo modo anche per le mani successive, fino a copertura completa. Dopo ogni pausa tra le applicazioni, cercare di rimescolare il colore rimasto nel serbatoio. Sarebbe meglio dopo ogni mano, togliere la vernice residua e risciacquare l’aerografo nebulizzando acqua.
7) un riscaldamento del pezzo verniciato accelera notevolmente l’essiccazione. Nelle prime fasi di asciugatura è utile ma non obbligatorio una riscaldamento ad es. in stufa, a 40°C. Quando la vernice è asciutta al tatto si può scaldare progressivamente fino a 150°C, anche per 24 ore, compatibilmente con la resistenza del supporto. Questo può essere eseguito anche dopo l’ultima mano e non è necessario operare tra una mano e l’altra. Temperature elevate quando la vernice è ancora ricca di componenti volatili e il film è troppo umido, può causare la formazione di bolle. In generale eseguire il trattamento termico con progressività e con criterio.
8) Per la pulizia dell’aerografo utilizzare acqua subito dopo la verniciatura, oppure alcool, acetone o il ns. PURAWIPE se il colore è stato lasciato essiccare. Può essere utile uno smontaggio dell’aerografo per una pulizia approfondita, in particolare di spillo e ugello.
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